Curiosità.

Ribollita

Le massaie di un tempo usavano fare le minestre in gran quantità, soprattutto al venerdì.
Questo perchè la minestra, con l’aggiunta di pane Toscano raffermo, veniva riscaldata e quindi “ribollita” per i giorni successivi.
Non si può parlare di ribollita se non si “ribolle” almeno per due volte.
Più si “ribolle”, più il pane fa la “crosticina”, più il piatto diventa buono, con l’aggiunta di un filo d’olio Toscano.

Pappa al pomodoro

La Pappa al pomodoro diviene famosa in tutta Italia agli inizi del ‘900 grazie allo scrittore fiorentino Luigi Bertelli, noto al grande pubblico come Vamba, che cita più volte la Pappa nel suo Giornalino di Gian Burrasca.
Ricetta che riceve ulteriore consacrazione negli anni ’70 quando il Giornalino di Vamba diventa una serie televisiva interpretata dalla cantante e attrice Rita Pavone che durante lo show cantava la canzone “Viva la pappa col pomodoro”.

Cantucci di Prato

Già nel 1691 l’Accademia della crusca ne diede questa definizione: “biscotto a fette, di fior di farina, con zucchero e chiara d’uovo”.
È ad Antonio Mattei, pasticcere di Prato, che si deve la ricetta divenuta poi classica che nel 1867 ricevette una menzione speciale all’esposizione universale di Parigi.
La bottega “La Mattonella” esiste ancora oggi a Prato ed è considerata la depositaria della tradizione dei cantucci.

Grigio del Casentino

Prosciutto crudo presidio Slow Food. Originario del Casentino nella zona oggi tutelata dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Dopo la stagionatura, che non può durare meno di 12 mesi, il prosciutto assume una forma tondeggiante, leggermente allungata e tendente al piatto, con una buona percentuale di grasso candido.
Il profumo è intenso e penetrante e il gusto delicato, a volte con note finali di affumicato.